#29 DUMBO E IL SOGNO DA ACCENDERE
Dumbo e il sogno da accendere (3122)
In una tranquilla sera stellata, il circo era in fermento.
Non era una serata qualsiasi; era la notte in cui Dumbo, il piccolo elefante dalle grandi orecchie, avrebbe eseguito il suo numero più spettacolare. Per l’occasione, il tendone era adornato con luci scintillanti che danzavano al ritmo della musica, attirando gente da ogni angolo della città.
Dumbo era molto emozionato, anzi era un po’ nervoso. Il suo numero prevedeva di volare attorno al tendone, sorprendendo il pubblico con acrobazie mai viste prima. Tuttavia, il piccolo elefante non poteva fare a meno di ricordare i tempi in cui le sue grandi orecchie erano motivo di derisione. Fortunatamente, grazie all'aiuto del suo amico, il topo Timoteo, Dumbo aveva scoperto il suo dono unico: poteva volare usando le orecchie come ali.
Mentre il circo brulicava di vita, Dumbo e Timoteo si avventuravano fuori dal tendone per un momento di tranquillità. Guardando il cielo stellato, Timoteo disse: "Sai, Dumbo, ogni stella là fuori è un sogno che aspetta solo di brillare. Stasera, farai brillare il tuo sogno più che mai."
Rincuorato dalle parole dell'amico, Dumbo annuiva, ma mentre scrutava il cielo qualcosa catturò la sua attenzione. Una luce lontana, diversa dalle altre, sembrava pulsare e muoversi. Curioso, Dumbo decise di indagare, e con un battito delle sue potentissime orecchie, si alzò in volo, seguito da Timoteo, aggrappato al suo cappello.
Seguendo la luce misteriosa, si ritrovarono sopra una vecchia foresta, dove la luce sembrava guidarli verso un'antica radura. Qui, la luce si rivelò essere una piccola creatura magica, una fata della foresta che brillava di un'intensa luce dorata.
La fata si presentò come Lumin, custode dei sogni della foresta e disse a Dumbo:
“Meno male che sei venuto amico caro, ho bisogno del tuo aiuto per un compito molto speciale. C’è un vecchio corvo ingordo che ha rubato tutta l’acqua dalla radura perchè vuole tenerla per se. Senza di essa, la foresta perderà il suo incanto, e tutti i sogni si dissolveranno.”
Dumbo, sebbene incerto, sapeva che non poteva voltare le spalle a chi aveva bisogno. Insieme a Timoteo e Lumin, si mise in viaggio verso il nido del corvo, situato sulla vetta più alta della foresta.
Il viaggio non fu facile. Dumbo dovette affrontare venti contrari e rami che sembravano volerlo intrappolare, ma la sua determinazione non vacillò. Finalmente, raggiunsero il nido del corvo, trovando l'Acqua dei Sogni incustodita, mentre il corvo dormiva.
Con estrema cautela, Dumbo si avvicinò per recuperare l'Acqua dei Sogni, ma un improvviso scricchiolio sotto il suo peso rivelò la loro presenza. Il corvo si svegliò, infuriato per l'intrusione, e un inseguimento serrato ebbe inizio.
Dumbo, usando la sua agilità nel volo, eseguì manovre audaci tra gli alberi, eludendo il corvo fino a quando, con l'aiuto strategico di Timoteo e Lumin, riuscirono a intrappolare il corvo in una fitta rete di rami.
Con l'Acqua dei Sogni al sicuro, Dumbo, Timoteo e Lumin tornarono alla radura, dove la fata usò l'acqua per riaccendere l'incanto della foresta. Alberi, fiori e piccole creature si illuminarono di una luce magica, e la foresta risuonò di sogni e speranze.
Adempiuto il suo compito, Dumbo e Timoteo tornarono al circo giusto in tempo per lo spettacolo.
Fu un gran spettacolo, Dumbo superò se stesso e la folla lo applaudì come non aveva fatto mai.
Nel cielo quella sera, una stella brillò più delle altre. Era il sogno di Dumbo che si era avverato.