#52 AZZURRA
Azzurra
Azzurra e la finestra sul mare
Azzurra era una bambina di sette anni costretta su una sedia a rotelle per una malattia che le aveva colpito le gambe. Nonostante non potesse camminare, correre, saltare e giocare come tutti gli altri bambini, era sempre allegra, sorridente e portava tanta gioia a mamma e papà. Abitava in una grande casa affacciata sul mare. A volte però, si sentiva tanto sola e allora guardava il mare fuori dalla finestra della sua cameretta e fantasticava, immaginando di parlare e giocare con tutti gli esseri viventi che vi abitavano. Guardando questa distesa di bellissima acqua limpida, Azzurra avrebbe tanto voluto che la sua immaginazione si trasformasse in realtà e... un bel giorno il suo desiderio si avverò.
Era un pomeriggio di sole splendido, Azzurra era affacciata come tutti i giorni alla sua finestra quando all'improvviso dalle onde del mare vide balzare fuori il musetto di un piccolo delfino che guardava proprio nella sua direzione sorridendole. Credette di sognare e si stropicciò più volte gli occhi incredula. “Ciao bella bambina”, disse il piccolo delfino guardandola. “È da giorni che ti osservo e volevo tanto conoscerti”. “Davvero?” rispose lei, non osando sperare cosa più bella. “Mi chiamo Pepe”, continuò lui, “Mi hanno chiamato così perché non sto mai fermo, neanche quando dormo” e così dicendo si mise a fare un bel po' di giravolte in aria. Poi continuando a parlare le chiese: “Ma perché te ne stai sempre sola soletta alla finestra? Perché invece non vieni a giocare con me? Non sai per caso nuotare?”
“Ciao a te Pepe, io mi chiamo Azzurra, mi hanno chiamato così perché ho gli occhi azzurri come il mare. Magari potessi nuotare e venire a giocare con te ma purtroppo non posso neanche camminare e sono costretta a stare su una sedia a rotelle per muovermi”. “Allora verrò io da te”, disse il delfino. “Ma come farai? Non puoi uscire dall’acqua altrimenti morirai”. “Tu lascia fare a me”, rispose Pepe, “chiederò aiuto alla strega buona del mare e vedrai che troverà il modo”. E così dicendo, scomparve in acqua. Azzurra era al settimo cielo “Un delfino che vuole venire a giocare con me nella mia cameretta sarebbe un regalo bellissimo” pensò.
E fu così che Pepe andò a trovare la strega buona del mare. Il desiderio di Pepe era che venisse trasformato da lei in un delfino peluche parlante e mandato sulla terra per diventare l’amichetto di giochi di Azzurra. La strega buona del mare, sentendo la triste storia della bambina, si commosse e promise al delfino che l’avrebbe sicuramente aiutato. E così fece. Preparò una delle sue pozioni magiche e gliela fece bere. “Ricordati però, che non rimarrai un delfino peluche parlante per sempre. Quando Azzurra crescerà e non avrà più bisogno di te, tornerai ad essere il delfino di sempre e ritornerai a vivere nel mare”. “Affare fatto”, disse Pepe alla strega buona del mare, ci teneva tanto rendere felice la sua amica umana anche se per pochi anni.
Un pomeriggio, mentre Azzurra era sulla spiaggia a fare il solito giretto in carrozzina insieme ai suoi genitori, il papà inciampò in qualcosa di morbido che si trovava sulla riva. “Ma guarda un po', cosa ho trovato”, disse abbassandosi per raccoglierlo. “È un simpatico delfino peluche tutto inzuppato d’acqua, chissà chi l’avrà perso”. “Prendilo papà, prendilo”, gridò forte Azzurra. “Lo vorrei tanto tenere io, posso papà? Ti prego”. Come rifiutare questo piccolo dono portato dal mare alla sua piccola e dolce bambina? Mentre il papà lo raccoglieva e glielo porgeva, Azzurra vide il delfino che strizzò un occhio come per dirle: “Visto te l’avevo detto che ce l’avrei fatta a venire da te”.
Che felicità fu per Azzurra poter giocare tutti i giorni con un amico così speciale. Passavano le giornate giocando, ridendo, raccontandosi storie buffe. Pepe inventò giochi che facevano sentire Azzurra libera e felice, come se potesse correre e saltare. La mattina andava a scuola come tutti gli altri bambini naturalmente ma il pomeriggio e gran parte della sera era tutto per loro. La cameretta di Azzurra si trasformava in un mondo magico, dove tutto era possibile.
Passarono gli anni. Azzurra da bambina si trasformò in una giovane donnina e arrivò il giorno in cui Pepe dovette lasciarla e ritornare a vivere nel mare tra i suoi simili. Quel giorno, quando il sole iniziò a calare, il delfino disse ad Azzurra: “Devo andare ora ma non essere triste. Siamo stati tanto bene insieme e sono sicuro che la mia presenza ti abbia portato tanta gioia come l’ha portata a me. So che tu continuerai a guardare il mare che tanto ami anche quando io non sarò più qui a farti compagnia. Ricorda sempre però che io ti sarò accanto con il cuore e ogni volta che guarderai il mare, saprai che ci sono amici speciali che ti pensano e ti vogliono bene. Primo fra tutti io”.
Azzurra lo abbracciò forte con il cuore pieno di gratitudine. Poi con un balzo che solo i delfini sono capaci di fare, Pepe saltò dalla finestra e ritornò nel mare. Da quel giorno, ogni volta che guardava il mare e finché fu in vita, Azzurra sentì sempre una connessione speciale con l’oceano e con il suo amico delfino. Ogni tanto, un’onda sembrava formare la sagoma di quel buffo delfino di nome Pepe come per salutarla e ricordarle che la magia e l’amicizia possono superare qualsiasi barriera.