#62 Harry Potter (7) e i doni della morte
Eccoci arrivati alla settima ed ultima parte della saga di Harry Potter intitolata i doni della morte.
Vediamo insieme come termina questo meraviglioso capitolo ricco di avventura, suspense e rivelazioni cruciali,
che narra la battaglia finale tra Harry Potter e Lord Voldemort.
Harry viene trasferito in un luogo sicuro dai membri dell'Ordine della Fenice, ma vengono attaccati dai Mangiamorte. Durante lo scontro, Mad-Eye Moody viene ucciso e George Weasley perde un orecchio.
Durante il matrimonio di Bill Weasley e Fleur Delacour, i Mangiamorte attaccano. Harry, Ron e Hermione sono costretti a fuggire.
Il trio si nasconde e iniziano a cercare gli Horcrux. Scoprono che il medaglione di Serpeverde è un Horcrux e riescono a rubarlo da Dolores Umbridge presso il Ministero della Magia.
Il medaglione influisce negativamente su chi lo indossa, causando tensioni tra i tre amici. Ron, esasperato e frustrato, lascia il gruppo.
Harry e Hermione visitano il villaggio natale di Harry, dove vengono attaccati da Nagini, il serpente di Voldemort.
Ron ritorna, salvando Harry da un lago ghiacciato e distruggendo il medaglione di Serpeverde con la spada di Godric Grifondoro, che appare misteriosamente.
Hermione legge la storia dei Doni della Morte, tre oggetti magici potentissimi: la Bacchetta di Sambuco, la Pietra della Resurrezione e il Mantello dell'Invisibilità. Harry realizza che il suo mantello è uno di questi Doni.
Il trio viene catturato e portato a Villa Malfoy, ma riescono a fuggire con l'aiuto di Dobby, l'elfo domestico, che però viene ucciso durante la fuga.
Con l'aiuto di un folletto, Griphook, il trio entra nella banca Gringott e recuperano un altro Horcrux, la coppa di Tassorosso, ma scatenano il caos e fuggono su un drago.
Harry, Ron e Hermione tornano a Hogwarts per cercare l'ultimo Horcrux. Con l'aiuto degli studenti e degli insegnanti, si preparano per la battaglia contro Voldemort.
Durante la battaglia, Ron e Hermione distruggono la coppa di Tassorosso. Harry scopre che l'ultimo Horcrux è Nagini, il serpente di Voldemort.
Severus Piton viene ucciso da Voldemort.
Prima di morire, dà a Harry i suoi ricordi, rivelando che ha sempre amato Lily Potter e ha protetto Harry per tutto il tempo. Inoltre, Harry scopre di essere lui stesso un Horcrux.
Harry si consegna a Voldemort nella Foresta Proibita, preparandosi a morire. Voldemort lo colpisce con l'Avada Kedavra, ma Harry non muore. Invece, si ritrova in una sorta di limbo dove incontra Albus Silente. Silente spiega che la parte dell'anima di Voldemort dentro Harry è stata distrutta.
Dopo l'incontro con Albus Silente nel limbo, Harry ritorna al suo corpo, apparentemente morto. Voldemort ordina a Narcissa Malfoy di verificare la morte di Harry. Narcissa, desiderosa di sapere se suo figlio Draco è ancora vivo, mente a Voldemort e dice che Harry è morto.
Voldemort e i suoi seguaci portano il corpo di Harry a Hogwarts, ma Harry si rivela ancora vivo quando Neville Longbottom uccide Nagini, l'ultimo Horcrux, con la spada di Godric Grifondoro.
Nella battaglia finale, Harry affronta Voldemort. Grazie alle informazioni apprese dai ricordi di Piton, Harry sa che la Bacchetta di Sambuco, che Voldemort ha rubato dalla tomba di Silente, non risponde veramente a lui perché non è il suo legittimo proprietario. Draco Malfoy aveva disarmato Silente prima della sua morte, quindi la bacchetta apparteneva a Draco, e poi a Harry, che aveva disarmato Draco. Quando Voldemort lancia l'Avada Kedavra, l'incantesimo si ritorce contro di lui, uccidendolo definitivamente. La guerra è finita e Voldemort è sconfitto per sempre.
La storia si conclude con un epilogo che mostra i protagonisti diciannove anni dopo la battaglia. Harry è sposato con Ginny Weasley e ha tre figli: James Sirius, Albus Severus e Lily Luna. Ron e Hermione sono sposati e hanno due figli, Rose e Hugo. I loro figli stanno partendo per Hogwarts dal binario 9¾. Albus Severus è preoccupato di essere smistato in Serpeverde, ma Harry lo rassicura dicendogli che la scelta del suo destino è nelle sue mani, proprio come lo era per lui.